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Supporto Formazione Lavoro (SFL)

Anna Ventrella
16 Gennaio 2024

Il nuovo supporto per la formazione e il lavoro (SFL) va a sostituire il tanto discusso reddito di cittadinanza, con lo scopo di contrastare la povertà e di favorire l’occupazione, introdotta dal decreto lavoro e in combinazione dell’assegno di inclusione.

Il valore economico di questo sussidio è pari a 350€ al mese.

L’assegno di inclusione (Adi) è un nuovo aiuto economico, istituito dal primo gennaio 2024, per contrastare la povertà, la fragilità e favorire invece l’inclusione sociale e professionale. È destinato ai cittadini che rispettino determinati requisiti. Le misure previste, infatti, rispetto al reddito di cittadinanza, sono molto più restrittive.

Approfondiamo nei successivi paragrafi a chi spetta il sussidio per la formazione e il lavoro e quali sono i requisiti per ottenere l’assegno di inclusione sociale.

A chi spetta il supporto per la formazione e il lavoro

Il Supporto per la Formazione e il Lavoro è un beneficio destinato ai singoli individui appartenenti a famiglie con membri di età compresa tra i 18 e i 59 anni, che sono considerati prontamente disponibili per entrare nel mondo del lavoro.

Questa assistenza è riservata ai cittadini italiani, ai cittadini dell’Unione Europea e ai cittadini di Paesi Terzi che dispongono di un permesso di soggiorno UE a lungo termine o detengono uno status di protezione internazionale. Inoltre, è richiesto che abbiano una residenza stabile in Italia da almeno 5 anni, di cui gli ultimi 2 devono essere trascorsi in modo continuativo.

È importante notare che per poter beneficiare del Supporto per la Formazione e il Lavoro, nessun membro del nucleo familiare del richiedente deve essere soggetto a misure cautelari o aver ricevuto condanne penali definitive o aver patteggiato nel corso dei 10 anni precedenti alla richiesta.

Inoltre, va sottolineato che ci sono ulteriori restrizioni:

  • il Supporto per la Formazione e il Lavoro non può essere cumulato con il Reddito di Cittadinanza, la NASpI o altri programmi pubblici di integrazione o sostegno al reddito per disoccupati.
  • I richiedenti che hanno lasciato volontariamente il loro lavoro nei 12 mesi precedenti la richiesta sono esclusi dal ricevere il beneficio, a meno che le dimissioni siano state motivate da giusta causa o siano state concordate consensualmente.

Il Supporto per la Formazione e il Lavoro è invece compatibile con l’Assegno di Inclusione a partire dal 2024 e con l’attività lavorativa, ma il reddito del richiedente deve rientrare nei limiti stabiliti per l’accesso a questa misura.

A chi spetta l’assegno di inclusione

L’assegno di inclusione viene riconosciuto ai nuclei familiari che presentino le seguenti caratteristiche:

  • presenza di un disabile
  • presenza di minorenni
  • almeno un componente della famiglia di 60 anni di età
  • condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitario, certificato dalla pubblica amministrazione

In relazione ai requisiti, vediamo alcuni punti salienti per ottenere l’assegno di inclusione:

Cittadinanza e Residenza:

    • Cittadinanza europea o titolare di permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o status di protezione internazionale.
    • Residenza in Italia per almeno 5 anni, di cui gli ultimi 2 anni continuativi.

Condizione Economica:

    • Valore ISEE non superiore a 9.360 euro.
    • Reddito familiare inferiore a determinate soglie.
    • Limiti specifici sul patrimonio immobiliare e mobiliare.

Godimento di beni durevoli e altro:

    • Non possesso di veicoli o imbarcazioni di lusso
    • Non essere sottoposti a misure cautelari o condannati nei 10 anni precedenti la richiesta.

Per maggiori approfondimenti leggi consulta il sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Approfondiamo nel prossimo paragrafo come funziona questo sussidio e come richiederlo.

Supporto formazione e lavoro: come funziona

Per ottenere il Supporto per la Formazione e per il Lavoro, è necessario soddisfare non solo i requisiti economici e di cittadinanza, ma anche dimostrare l’impegno nella partecipazione a un corso di formazione/aggiornamento professionale o a un’altra iniziativa finalizzata all’attivazione lavorativa. Per richiedere questa misura, è necessario seguire i seguenti passaggi:

  • Presentare la domanda attraverso la procedura telematica presso l’INPS.
  • Iscriversi al Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL), una piattaforma che facilita la ricerca di offerte formative e opportunità di lavoro, attraverso la quale si riceveranno anche aggiornamenti e comunicazioni pertinenti.
  • Firmare il Patto di Attivazione Digitale (PAD): se l’INPS valuta positivamente la richiesta, è obbligatorio sottoscrivere un accordo che prevede l’indicazione di almeno tre agenzie per il lavoro da contattare e l’impegno a partecipare a eventuali convocazioni successive.
  • Firmare il Patto di Servizio personalizzato, impegnandosi a frequentare un’iniziativa di attivazione lavorativa. Ci si può avvalere delle opportunità proposte dal SIISL o partecipare autonomamente a programmi di formazione, compresi il Servizio Civile Universale e i progetti di utilità sociale organizzati dal Comune di residenza.

Durante il percorso di attivazione, l’INPS eroga un contributo mensile di 350 euro, che viene corrisposto per tutta la durata dell’iniziativa.

È importante dimostrare regolarmente la frequenza al programma, inviando documentazione ogni 90 giorni. Alla conclusione del percorso formativo, il beneficio viene automaticamente interrotto.

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